Psicologia Clinica

Lo Psicologo clinico opera in ambito di:

  • problemi di adattamento
  • disturbi del comportamento
  • stati e condizioni di malessere e sofferenza psicologica

allo scopo di valutarli e prendersene cura con mezzi psicologici per facilitare e sostenere il benessere e lo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale delle persone.

Nello specifico:

  • Prevenzione del disagio personale
  • Identificazione e diagnosi precoce dei rischi psicopatologici, valutazione, abilitazione-riabilitazione e sostegno psicologico dell’utente: individuo, coppia, famiglia, gruppi, organizzazioni e comunità.
  • Analisi dei fattori cognitivi, affettivo-emotivi, psicosociali, comportamentali, di personalità, sociali e culturali che sono all’origine dei disturbi o mantengono la condizione di disagio
  • Attenzione alle emozioni e la loro regolazione in rapporto a salute e malattia, con specifico riguardo alle disregolazioni affettive
  • Gestione clinica di differenti tipi di disturbi individuali, di coppia, familiari e di gruppo
  • Varie forme di counseling psicologico individuale, di coppia, familiare e di gruppo
  • Gestione delle situazioni di crisi emotiva, relazionale o decisionale insorgenti in vari fasi e contesti di vita
  • Promozione del benessere psicosociale individuale e nei contesti sociali (asili nido, scuole, famiglia e lavoro
  • Progettazione di efficaci forme di riabilitazione psicologica e psicosociale

 

La Psicologia Clinica, per quanto riguarda il processo conoscitivo (e diagnostico) su cui fonda i suoi obiettivi di intervento, evidenzia:

  1. la centralità di una relazione autentica tra psicologo e utente/paziente;
  2. la qualità del setting co-costruito e funzionale alla comprensione e valutazione clinica (anche mediante gli specifici strumenti come il colloquio, inventari e test);
  3. la progettazione dell’intervento clinico di cura, intesa non necessariamente come psicoterapia, ma, più in generale, come aiuto alla maturazione di una capacità di comprensione della propria realtà psichica e di uno stile comportamentale e relazionale adattivo e funzionale per la persona.

 

La Psicologia clinica moderna si fonda sulle evidenze della ricerca scientifica (Evidence Based Medicine, EBM) e sull’esperienza clinica e assume un approccio interdisciplinare avvalendosi anche dei contributi conoscitivi delle altre discipline psicologiche, in particolare:

Psicologia cognitiva

Psicologia dinamica

Psicologia della Personalità e differenziale

Psicopatologia

Neuropsicologia clinica

Psicologia sociale e dei gruppi

Psicometria

….e non psicologiche, come:

epidemiologia

fisiologia

ricerca valutativa

sociologia sanitaria

 

Nell’attività lavorativa quotidiana lo psicologo clinico collabora con altre figure professionali che operano nel campo socio-sanitario come, ad esempio:

medici di base, pediatri, psichiatri, neurologi, logopedisti e altri tecnici della riabilitazione, infermieri, dietologi, assistenti sociali, ecc.

…ma anche con genitori e familiari degli utenti e con altri professionisti operanti in altri ambiti di interesse come:

giudici, avvocati, insegnanti, pedagogisti, educatori professionali.

 

Le competenze e gli strumenti offerti dalla psicologia clinica trovano applicazione nei vari contesti di vita nei quali ci si occupa del benessere psicologico dell’individuo, del gruppo, delle organizzazioni e della comunità e danno origine a sottoinsiemi disciplinari, quali:

  1. Psicologia clinica dello sviluppo: focalizzazione su alcune fasi del ciclo di vita come l’infanzia, l’adolescenza, la gravidanza, la genitorialità e approfondimento mirato su temi di rilevanza professionale come:
  • psicopatologia dello sviluppo,
  • psicodiagnostica,
  • disturbi della personalità,
  • psicoterapia,
  • neuropsicologia dello sviluppo,
  • ritardo mentale
  • disturbi dell’apprendimento,
  • disturbi del linguaggio e della comunicazione,
  • l’handicap,
  • la riabilitazione e prevenzione del rischio psicosociale);
  1. Psicologia gerontologica: focalizzazione su:
  • terza età e presa in carico dell’anziano;
  • sue problematiche cognitive, affettive e comportamentali tipiche;
  • specifici processi di riabilitazione cognitiva e affettiva;
  • diverse forme di demenza;
  • mantenimento e prevenzione di patologie psicogeriatriche, ecc.;
  1. Psicologia della salute: prevenzione e benessere, salute, stili di vita;
  2. Psicologia delle dipendenze (tossicodipendenze, gioco d’azzardo, ecc.);
  3. Psicologia giuridico-forense (in particolare, nell’ambito peritale);
  4. Psicologia penitenziaria (interventi in situazioni di restrizione della libertà);
  5. Psicologia delle emergenze (interventi in situazioni di crisi ed eventi traumatici).

 

Cosa fa lo psicologo clinico:

  1. Diagnosi delle caratteristiche di personalità e assessment delle caratteristiche personali, delle risorse psicosociali, dei bisogni e delle aspettative nelle diverse fasi d’età, mediante strumenti quantitativi (inventari, test) e qualitativi (osservazione diretta in situazione, colloqui clinici, intervista narrativa, focus group, ecc.).
  2. Assessment delle caratteristiche genitoriali per l’idoneità all’adozione e affidamento.
  3. Assessment del grado di imputabilità/responsabilità individuale (interdizioni, inabilitazioni, incapacità testamentaria, ecc.).
  4. Assessment delle situazione di maltrattamento e abuso dei minori e proposte di intervento
  5. Valutazione dell’entità dell’handicap e delle capacità residue dal punto di vista neuropsicologico, psicologico e psicosociale.
  6. Realizzazione di piani di trattamento calibrati sulla domanda dell’utente (frequenza, intensità durata), monitoraggio della loro attuazione ed eventuale correzione o integrazione.
  7. Interventi di psicoterapia, di riabilitazione comportamentale, di rieducazione funzionale e integrazione sociale volti a ripristinare il benessere bio-psico-sociale dell’individuo nelle diverse fasi del suo ciclo di vita (bambini, adolescenti, adulti, anziani), anche nel contesto della famiglia, dei gruppi sociali e delle comunità.
  8. Progettazione e realizzazione di interventi diretti a sostenere la relazione genitore-figlio, a ridurre il carico familiare, a sviluppare reti di sostegno e di aiuto con particolare riguardo alle differenti situazioni di disabilità e disagio.
  9. Counseling individuale e di gruppo relativo a problemi emozionali, di progettazione di obiettivi e piani di azione, di decisione su alternative scolastico-professionali, di gestione di difficoltà relazionali con i familiari, di comportamenti a rischio e di uso di sostanze psicoattive, ecc.
  10. Interventi di sostegno e counseling per minori che hanno vissuto esperienze traumatiche per facilitare una rapida ripresa delle routines e abitudini quotidiane (scuola, gioco e tempo libero, ecc.).
  11. Counseling individuale e di gruppo per facilitare la gestione efficace dello stress
  12. Counseling e sostegno psicologico ai pazienti ospedalizzati, ai loro famigliari ed agli operatori di tali strutture, con specifico riguardo ai percorsi diagnostico-terapeutici per pazienti in particolari condizioni critiche acute e croniche.
  13. Valutazione dell’efficacia e dell’appropriatezza dei metodi adottati negli interventi psicoterapeutici e di riabilitazione.
  14. Progettazione, realizzazione e valutazione di interventi individuali e di gruppo per la riabilitazione psicosociale e di abilità cognitive e motorie (in bambini, adolescenti, adulti, anziani) e per l’inserimento della persona disabile nell’ambiente sociale e lavorativo.
  15. Progettazione, realizzazione e valutazione di interventi sulla tossicodipendenza, alcool-dipendenza ed altre forme di dipendenza (gioco d’azzardo, sesso, lavoro, ecc.), nonché interventi di potenziamento della rete sociale di sostegno (partner, genitori, figli, ecc.).
  16. Progettazione, realizzazione e valutazione di strumenti, interventi e programmi per la prevenzione e promozione della salute, per la modifica dei comportamenti a rischio, con specifico riguardo ai contesti educativi, familiari, di comunità residenziali, associativi e lavorativi.
  17. Pianificazione, conduzione o supervisione di ricerche cliniche nei vari ambiti di intervento e per differenti tipi di pazienti (bambini, adolescenti, adulti, anziani) e di programmi di ricerca-azione nell’ambito della comunità.
  18. Supervisione individuale e di gruppo rivolti ai vari operatori della salute per potenziare le competenze comunicative e il funzionamento delle équipe anche nella prospettiva di prevenire il burn-out.
  19. Formazione degli operatori socio-sanitari su emergenze nell’area medico-chirurgica ad elevata complessità, appropriatezza nella personalizzazione delle cure, comunicazione interpersonale e istituzionale, integrazione e lavoro in team, gestione dei conflitti interprofessionali.